Con inconsueto rigore occorre ripristinare un certo ordine, nella nostra memoria, per potere rammentare il significato e la valenza di un termine desueto, come il garbo.
Garbo, una parola magica che consentiva altre ipotesi di realtà più definite, più ricche. Realtà che sfociavano in termini come finezza, delicatezza, grazia, in breve: la femminilità.
Non era difficile catturare visioni del genere, bisognava possedere radici ben profonde e sufficientemente selettive, sia per possedere tutto ciò sia per viverci accanto.
Immagino che sia difficile ricordare, è trascorso tanto tempo, molto tempo.